• Con il contributo non condizionante di

Presentazione

Nonostante incidenza e tassi di mortalità della malattia aterosclerotica cardiovascolare (ASCVD) stanno diminuendo in molti paesi europei, la stessa rimane tuttora la principale causa di morbilità e mortalità in tutti i paesi a più elevato tasso di industrializzazione. Appare evidente, quindi, la necessità di incrementare quanto più possibile la prevenzione ed il trattamento di questa temibile malattia.

Sin dalla identificazione dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e la dimostrazione della protezione associata al controllo di quelli più diffusi ed importanti, la prevenzione cardiovascolare è stata abitualmente suddivisa in prevenzione primaria e secondaria, suddivisione in uso anche attualmente. Come è noto, per prevenzione primaria si intende l'impiego di misure non farmacologiche (correzione di stili di vita errati) e farmacologiche che siano in grado di prevenire il primo evento clinico cardiovascolare attraverso il controllo dei fattori di rischio; mentre per prevenzione secondaria si intende l'impiego di differenti interventi terapeutici finalizzati a prevenire le recidive di eventi cardiovascolari successivi. Questa suddivisione ha avuto e continua ad avere numerose ricadute positive per la pratica clinica. Infatti, poter identificare con immediatezza (ad esempio sulla base della sola storia di un evento clinico pregresso), pazienti con un profilo di rischio cardiovascolare elevato o molto elevato, si accompagna ad importanti vantaggi per la scelta delle strategie terapeutiche, che in questi pazienti possono prevedere una serie di interventi: l'uso di particolari farmaci, un controllo più stringente del rischio cardiovascolare totale, un contatto più assiduo con il medico curante o lo specialista ed una più frequente esecuzione di esami di laboratorio e strumentali.

Una così netta suddivisione tra prevenzione primaria e secondaria ha tuttavia importanti limiti, alcuni dei quali si sono amplificati negli ultimi decenni in relazione al tumultuoso progresso e l'affinarsi delle procedure diagnostiche utilizzate per le malattie cardiovascolari, incluse quelle di natura aterosclerotica. Il primo limite è di natura concettuale, perché sin dai primissimi studi è apparso chiaro che il rischio cardiovascolare ha una distribuzione continua nella popolazione, il che vuol dire che qualunque scelta di soglia o di categorizzazione dicotomica di rischio è inevitabilmente arbitraria. Essendo la prevenzione cardiovascolare ampiamente basata su valutazioni di tipo probabilistico, questo limite potrebbe essere tutto sommato accettabile, se non fosse per alcuni aspetti paradossali. Infatti, l'attuale ampia disponibilità di tecniche che permettono di quantizzare e qualificare il danno strutturale e funzionale del sistema cardiovascolare pone frequentemente i medici di fronte a pazienti tradizionalmente attribuibili al contesto clinico della prevenzione primaria, ma che viceversa sono gravati da segni di danno d'organo subclinico, che determinano un livello di rischio cardiovascolare uguale o persino superiore (anche nettamente) a quello dei pazienti che, pur avendo subito un evento clinico di modesta gravità, complessivamente manifestano una buona funzionalità dell'organo precedentemente colpito o del sistema cardiovascolare in generale.

La risposta alle considerazioni di cui sopra non è però abolire la distinzione tra prevenzione primaria e secondaria, che continua ad avere una sua utilità pratica; ma accompagnare e subordinare questa distinzione ad una ulteriore quantificazione del rischio cardiovascolare da usare per tutti i pazienti, e cioè senza distinzioni di categorie. La quantificazione dovrebbe quindi basarsi non solo sulla presenza (nonché sulla parziale o completa correzione terapeutica) dei classici fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete, obesità, ecc.), ma anche su una valutazione delle condizioni strutturali e funzionali degli organi che di questi fattori di rischio sono il bersaglio. Per operare con questa strategia è fondamentale che i medici e il SSN modifichino le loro impostazioni e promuovano sempre più l’interazione tra i vari operatori sanitari, in primis i MMG e gli Specialisti. METIS in collaborazione con S.I.M.P.e S.V. (Soc.It. di Med. di Prev. e Stili di Vita) hanno da tempo sviluppato un percorso per l’approccio alla Prevenzione per il medico, in particolare del MMG, che tiene conto almeno dei 3 aspetti che compongono la salute dell’individuo: l’aspetto Biologico, l’aspetto Psicologico, l’aspetto Sociale, che si concretizza nel Programma sotto riportato. In pratica un modello erogativo di Cure nei confronti della cronicità, complessità, fragilità e non autosufficienza necessita di un approccio di medicina di iniziativa basata sulla popolazione, sulla stratificazione del rischio e su differenti livelli di intensità assistenziale. Una programmazione di attività tipiche della Medicina di Iniziativa, ancorchè di personalizzazione dell’intervento se non proprio di Medicina di Precisione, necessita di competenze organizzative e manageriali del proprio ambulatorio che il MMG dovrà opportunamente acquisire e usare insieme alle classiche capacità di tecniche di comunicazione medico-paziente. Merita poi realizzare una serie di riflessioni sul setting ove si potrebbe concretizzare un’azione congiunta tra MMG, Specialista e Paziente, nonché su quelle Forme di ibridizzazione dei Servizi (Cure Primarie e Specialistica), per la Prevenzione, sulle nuove zone di dialogo (AFT, UCCP, Case della Comunità), attraverso la condivisione di strumenti sia diagnostici che terapeutici. Infine, va sottolineato, anche in questo caso, il ruolo dei Dati, come strumento di programmazione, erogazione e valutazione degli interventi di Prevenzione.

Programma

Tempo

Relazione

5’

Razionale e obiettivi del Corso

25’

Terapia Comportamentale (Lyfe Style); come sostenere il paziente in questo percorso.

40’

Terapia Farmacologica: la scelta del farmaco appropriato (Antiaggreganti, Anticoagulanti, etc)

25’

Interazione MMG – Medico Specialista nella Terapia

25’

Follow-up della Terapia, sorveglianza e prevenzione degli effetti avversi dei farmaci

Informazioni

Obiettivo formativo

3 - Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura

Mezzi tecnologici necessari

PC, notebook con sistema operativo:
- Windows (Vista, 7 o superiori)
- Mac (Mac OS X 10.6 (Snow Leopard) o superiori)
- Linux
Tablet con sistema operativo:
- IOS (7.1 o superiori)
- Android (4.0 o superiori)
Un browser di navigazione in Internet (Edge, Google Chrome, Mozilla, Safari, ecc.)
Una connessione adsl (banda minima consigliata 20mb)
Una casella di posta elettronica.
Ulteriori software necessari qualora non installati sul pc dell’utente (anche se di uso comune o già preinstallati sulla quasi totalità delle macchine; es.: Acrobat Reader, Adobe FlashPlayer) possono sempre essere scaricati da link appositamente indicati.

Procedure di valutazione

Compilazione test della qualità percepita.
Compilazione e superamento del test di apprendimento a doppia randomizzazione.

Informazioni

Informativa Privacy - Partecipanti corsi ECM
Regolamento 679/2016/UE

Elenco delle professioni e discipline a cui l'evento è rivolto

Medico chirurgo

  • Allergologia ed immunologia clinica
  • Anatomia patologica
  • Anestesia e rianimazione
  • Angiologia
  • Audiologia e foniatria
  • Biochimica clinica
  • Cardiochirurgia
  • Cardiologia
  • Chirurgia Generale
  • Chirurgia Maxillo-facciale
  • Chirurgia pediatrica
  • Chirurgia plastica e ricostruttiva
  • Chirurgia toracica
  • Chirurgia vascolare
  • Continuita assistenziale
  • Cure Palliative
  • Dermatologia e venereologia
  • Direzione medica di presidio ospedaliero
  • Ematologia
  • Endocrinologia
  • Epidemiologia
  • Farmacologia e tossicologia clinica
  • Gastroenterologia
  • Genetica medica
  • Geriatria
  • Ginecologia e ostetricia
  • Igiene degli alimenti e della nutrizione
  • Igiene, epidemiologia e sanita pubblica
  • Laboratorio di genetica medica
  • Malattie dell'apparato respiratorio
  • Malattie Infettive
  • Malattie metaboliche e diabetologia
  • Medicina aereonautica e spaziale
  • Medicina del lav. e sicurez. degli amb. di lav.
  • Medicina dello sport
  • Medicina di comunita'
  • Medicina e chirurgia di accettaz. e di urgenza
  • Medicina fisica e riabilitazione
  • Medicina generale (Medici di famiglia)
  • Medicina interna
  • Medicina legale
  • Medicina nucleare
  • Medicina subacquea e iperbarica
  • Medicina termale
  • Medicina trasfusionale
  • Microbiologia e virologia
  • Nefrologia
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  • Neurochirurgia
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  • Neurologia
  • Neuropsichiatria infantile
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  • Organizzazione dei servizi sanitari di base
  • Ortopedia e traumatologia
  • Otorinolaringoiatria
  • Patologia clinica
  • Pediatria
  • Pediatria (pediatri di libera scelta)
  • Privo di specializzazione
  • Psichiatria
  • Psicoterapia
  • Radiodiagnostica
  • Radioterapia
  • Reumatologia
  • Scienza dell'alimentazione e dietetica
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